Da quando tre anni fa, l’allora Ministro dei Trasporti venne a Civitavecchia e disse che il porto si era “sviluppato troppo”, si ha l’impressione che gli atti conseguenti, pur cambiando governi e ministri, siano stati coerenti con quella affermazione.
Un commissariamento non è mai una cosa buona, e non è certo di questo che hanno bisogno i porti del Lazio.
Hanno bisogno che vengano sbloccati ed effettivamente erogati i fondi già stanziati e destinati.
Hanno bisogno di una forte azione di promozione e sviluppo, non solo per evitare perdite di traffici, ma per consolidarli e acquisirne di nuovi.
I grandi vettori nazionali ed internazionali vogliono di certezze, un interlocutore istituzionale forte, che offra garanzie.
Analogamente i lavoratori e le imprese di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta devono sapere quali prospettive di crescita sono traguardabili entro una politica portuale chiaramente definita.
Commissariare l’Ente proprio quando l’attuale Piano Operativo Triennale è in scadenza e si deve procedere ad elaborare quello nuovo, non ci pare il modo migliore di affrontare le sfide che l’uscita dalla crisi internazionale pone.
LE SEGRETERIE TERRITORIALI CONFEDERALI
(C.Caiazza – D. Barbera- - P. Di Marco)
Civitavecchia, 15 ottobre 2010