TRC.it - Sabato 13 Novembre 2010
Potrebbero esserci problemi in vista anche al porto di Civitavecchia, a seguito dello sciopero di ventiquattr'ore proclamato per il prossimo 22 novembre dalle organizzazioni sindacali di Filt Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti. La protesta è stata decisa a seguito dell'avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per 722 lavoratori da parte del commissario straordinario della Tirrenia, Giancarlo D'Andrea. Uno sciopero che, se confermato, potrebbe quindi determinare i disagi che già si sono registrati allo scalo marittimo cittadino a seguito delle proteste legate alla privatizzazione della Tirrenia. Processo, questo, che è entrato nella fase della cosiddetta "due diligence", che prelude alla vera e propria presentazione delle offerte di acquisto. E se le organizzazioni sindacali sin dall'inizio guardano con preoccupazione alla privatizzazione, della quale temono soprattutto la vendita separata dei diversi rami d'azienda, adesso ci si è messa anche la cassa integrazione. Secondo i sindacati "la decisione di fare ricorso alla cassa integrazione straordinaria durante la procedura di privatizzazione genera ulteriore confusione – si legge nella nota stampa – e può predeterminare esiti inaccettabili per i lavoratori, perché la privatizzazione può avvenire soltanto entro un processo condiviso che assicuri il mantenimento dei collegamenti attuali, garantisca l'occupazione e i contratti di lavoro". I sindacati ne chiedono quindi il ritiro, pena lo sciopero del 22 novembre. Sciopero che non è stato ancora revocato, per quanto il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, abbia affermato che si tratterebbe solo di una richiesta e che ci si ricorrerà solo in caso di bisogno.